lunedì 2 marzo 2015

L'anoressia nell'adolescenza ...

L'anoressia è senza dubbio la malattia del ventesimo secolo. Si è parlato molto di questa patologia e molte campagne di denuncia sono state fatte a riguardo, ma purtroppo sembra che a nulla sia servito, se non a far crollare le convinzioni di molte ragazze che invece di trovare il loro equilibrio psico-fisico, sono rimaste vittime della bulimia e dell'obesità .
Conosco molto bene questa patologia, in quanto mio malgrado in giovane età ne sono stata vittima, seppur non in modo grave. Cadere in questa spirale è molto facile. E' sufficiente essere persone sensibili, vittime di bullismo, magari leggermente in sovrappeso, che si preoccupano più di degli altri che di se stesse ed il gioco è fatto. Si entra in un vortice dal quale diventa difficilissimo uscire. Si inizia perdendo qualche chilo, così facendo si ottiene attenzione e consenso, da chi fino a quel momento ci criticava. Poco alla volta due o tre chili non ci bastano più ed iniziamo a pensare che basterebbe perderne altri per piacere a molte più persone e conquistare tutti, indistintamente. Diventa una sfida con noi stesse, desideriamo solo sentirci dire quanto siamo magre. Nella nostra mente, solo questo processo di dimagrimento forzato ci permetterà di conformarci a quelle ragazze che nascendo già slanciate, saranno preferite dalla società di oggi, fatta di superficialità, egoismo, narcisismo e solitudine. I miti della moda e della televisione vogliono farci credere che essere magre ci permetterà di essere felici ed amate maggiormente, rispetto a chi non lo è. A nulla serviranno i richiami della famiglia verso le proprie origini ed il ricordo dei nostri sogni prima di quel momento perché più la magrezza otterrà i risultati desiderati, più ci dimenticheremo di noi stessi e ci faremo divorare da un vortice distruttivo, talvolta senza uscita. Ad un certo punto però scatta qualcosa e il corpo inizia ad annaspare, non riesce più a sorreggersi, il cuore si stanca, i muscoli non riescono più a sorreggerci e le nostre nuove convinzioni iniziano a vacillare, ma purtroppo anche se vorremmo fermarci, qualcosa ci blocca ed una voce ci dice che non possiamo più smettere ormai. Come una droga, il nostro bisogno di rinunciare al cibo ci invade. Non vogliamo più mostrarci mangiare in pubblico, non desideriamo più condividere la gioia altrui verso il cibo, perchè per noi è ormai impossibile provarla. Il cibo è diventato il nostro principale nemico, un nemico da combattere ad ogni costo, anche a costo della vita.
L'anoressia ti isola ti fa dimenticare del mondo, di te stesso e di chi ti ama. Ti convince che gli unici alleati che avrai saranno la bilancia e lo specchio. Alleati bizzarri in realtà, perché allo stesso tempo saranno i tuoi principali nemici! Ti sveglierai ogni giorno pensando al tuo peso e a quanto ne perderai, ti domanderai costantemente cosa penseranno gli altri di te e quanto ti vedranno magra. Il meccanismo dell'anoressia presuppone che la malattia sia la cura e che più staremo male più gli altri ci daranno attenzione. L'unico problema è che l'attenzione che il mondo ci rivolge è negativa. Le persone si dimenticano di noi e si preoccupano solo del nostro aspetto, che è poi ciò che vogliamo, o meglio che pensiamo di volere. Nel momento in cui ci svegliamo e ci rendiamo conto che tutto ciò non è amore, né ammirazione, ma pietà, le nostre convinzioni crollano e non sappiamo più in cosa credere. La verità è che l'unica cosa in cui possiamo credere è che meritiamo l'amore, la gioia e la serenità, meritiamo anche noi di essere notate e di essere al centro dell'attenzione, ma non più per il nostro involucro, ma al contrario per tutto ciò che ci distingue dagli altri rendendoci unici.
Per ritrovare la via di casa nel buio dell'anoressia, l'unico modo è lasciarsi aiutare. Non è possibile uscire da soli da questo problema. Perché la rinuncia al cibo è come una droga e se qualcuno non ci controlla e non ci costringe a seguire la via più sicura, crolliamo ogni volta. In questi casi gli affetti e la famiglia sono essenziali. Sarà necessaria molta pazienza e tanta comprensione. Per guarire ci vogliono molti anni e più il problema è grave più il tempo si allungherà, in quanto il nostro corpo non è più abituato a mangiare, a dormire ad evacquare correttamente, non è più in grado di avere dei rapporti sociali equilibrati lontani dal sospetto e dal giudizio. In pratica dobbiamo imparare a vivere come se fossimo dei neonati, con l'unica differenza che l'ombra dell'anoressia non ci abbandonerà subito ma rimarrà latente, anche quando penseremo di esserne uscite. Per non ricadere nella sua trappola è necessario fidarsi degli altri, rompere la nostra barriera di isolamento, quella che inizialmente avevamo creato per difenderci da chi si prendeva gioco di noi e aprirci alla possibilità di una nuova vita fatta di nuovi sogni e lottando per il nostro obiettivo principale, l'equilibrio.
La guarigione è possibile, basta solo volerla ed impegnarsi con tutte le nostre forze per abbandonare questa spirale di morte, decidendo al contrario di abbracciare la vita !

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